In questi giorni si fa un gran parlare del problema distanza nel mondo del golf, una questione che nel tempo è stata tirata in ballo anche da alcuni grandi campioni come Jack Nicklaus, Lee Trevino e Tiger Woods. I giocatori oggi tirano sempre più lontano, molto lontano, e i campi sembrano diventare sempre più corti, sempre troppo corti.
Gli investimenti necessari per mantenere i propri percorsi all'altezza non sono sopportabili dalla maggior parte dei circoli. Alcuni campi da golf storici non sono più competitivi oggi e persino Augusta National negli ultimi anni ha dovuto allungare alcune buche per evitare che durante il Masters annuale di Aprile alcune buche non venissero "umiliate" dalla potenza dei giocatori.
La prossima edizione del Masters vedrà la buca 13, il Par 5 dell'Amen Corner, allungata di una ventina di metri, operazione costata al Circolo della Georgia oltre venti milioni di dollari poichè è stata necessaria una lunga e costosa trattativa con il golf confinante che ha venduto il terreno dove ospitava una buca del loro percorso. Ma non tutti i Club possono sostenere tali slanci finanziari, e non tutti hanno terreni confinanti da sfruttare. Ma a cosa fa imputato questo importante aumento di distanza dei giocatori negli ultimi decenni? Alla pallina. Si, è proprio la pallina ad essere messa sul banco degli imputati, anche se ovviamente l'evoluzione della attrezzatura e la migliore preparazione fisica dei giocatori ha fatto il resto. Il passaggio della pallina con nucleo solido al posto di quello liquido ha segnato, negli anni 90, una sostanziale differenza: queste palline raggiungevano distanze impensabili prima.
La Usga e la R&A, i due importanti responsabili delle regole del gioco hanno finalmente stabilito la volontà di prendere provvedimenti nei prossimi anni, così da arginare il problema ed aiutare i circoli incapaci di adeguare i loro percorsi. Da alcuni campioni arrivano i primi suggerimenti. Nicklaus, ad esempio, suggerisce di creare una pallina meno performante per i giocatori professionisti, una pallina che garantisca una traiettoria meno potente di quelle destinate ai giocatori dilettanti. Ridurre il numero delle fossette sulla pallina, ad esempio, sarebbe un semplice metodo per ridurre sensibilmente il volo della palla, mantenendo al contempo le medesime caratteristiche di tocco e spin. Come si preparano le aziende a questa possibile rivoluzione? C'è chi va contro corrente, e mette sul mercato una pallina che va decisamente più lontano rispetto a tutte le altre sul mercato, come la Nitro. Non è però (ovviamente) conforme alle regole e quindi non si può utilizzare in gara, ma i vostri amici della spaghettata non lo sapranno e voi potrete far finta di aver di colpo migliorato il vostro swing e vincere qualche scommessa con loro :-)